La Chiesa di Santa Maria

Non si può passare per Uta senza visitare la chiesa campestre di Santa Maria, appena fuori dell'abitato. Costruita intorno al 1140 dai monaci benedettini di Marsiglia, su rovine preesistenti, l'edificio è un capolavoro di architettura romanica realizzato dalle sapienti mani di muratori di scuola francese, araba e toscana. Un crogiuolo di maestranze e tecniche capaci di dar vita ad uno dei massimi esempi di quanto in Sardegna seppe produrre l'incontro fra la cultura provenzale e quella tosco-lombarda. I differenti stili sono riconoscibili nella parte sinistra del prospetto e nel fianco contiguo (francese), nell'impianto del portone lunettato, nella parte destra del prospetto e nell'abside (pisano), e nel fregio sulla sommità del primo ordine della facciata (arabo).

La chiesa, con un impianto di tre navate, venne realizzata in pietra calcarea venata, proveniente dalle cave di Teulada, e marmi tenuti insieme con pochissima malta, secondo la tradizione antica. Fra le particolarità della chiesa campestre figurano la porticina presente lungo la navata laterale destra, detta Porta Santa, scolpita con una croce greca e che nell'antichità veniva aperta solo in occasione dei giubilei. A pochi metri dall'abside, nel recinto del vecchio camposanto, c'è invece un pozzo lavorato internamente con pietre squadrate, ricordato da una leggenda che attribuiva alla sua acqua guarigioni miracolose.

Nell'edificio, vicino all'altare, è custodita la statua lignea della Madonna di Montserrat con bambino, vestita e ornata di gioielli e fiori profumati donati dai fedeli: a lei, l'8 settembre di ogni anno, Uta dedica una solenne festa. Oltre alla processione dell'immagine di Maria per le vie del paese, racchiusa in un cocchio trainato da una coppia di buoi, si tengono gare poetiche, spettacoli di cabaret e concerti, eventi per bambini, fuochi d'artificio e persino una lotteria. Per tutto il mese il santuario è meta continua di fedeli e pellegrini.