Il territorio

Parco del Sulcis: un territorio storicamente arricchito

Il Parco del Sulcis è una delle grandi aree verdi della Sardegna, capace di conquistare l’animo degli appassionati della natura, delle escursioni ma anche di una fauna ricca e variegata oltreché libera e protetta.

Riconosciuto come parco regionale dalla Legge quadro n.31 del 7 ottobre 1989, a oggi il Parco de Sulcis si presenta con più della metà della sua area protetta dall’Ente foreste della Sardegna oltreché dal WWF Italia: questa garanzia gli permette di godere dello status di massima tutela ambientale possibile.

Particolarità di questo territorio è la sua evoluzione ambientale nel corso del tempo: nell’Ottocento una porzione del Parco (affidata alla Compagnia delle Ferrovie) era molto sfruttato per la realizzazione delle traversine lignee delle nascenti tratte ferroviarie; il resto del bosco, invece, veniva sfruttato anche per l’agricoltura e l’allevamento oltreché per alcuni insediamenti minerari.

È solo nel 1870 che il Parco del Sulcis tornò completamente in mano al Demanio Statale che subito, però, lo cedette ai privati che, assai intensamente, lo sfruttarono senza tregua, causandone danni significativi alla vegetazione, deturpata da tagli indiscriminati per la realizzazione di legna da ardere.

Ma nel 1903 ci furono le prime espropriazioni e una fetta significante di parco iniziò ad essere nuovamente ricostruita e ripopolata anche dal punto di vista faunistico: nell’arco di un secolo è stato possibile ricostruire tutto il patrimonio forestale, reintroducendo anche il Daino e incrementando la popolazione della razza del Cervo sardo, quasi a rischio estinzione.

Oggi il Parco del Sulcis si presenta come uno dei tesori della Sardegna che meritano di essere assolutamente visitati: entrando in questa terra, infatti, si rimane ammaliati dalla sua bellezza e dalla sua ricchezza, completamente avvolti dal quel verde naturale che caratterizza l’intero entroterra sardo.

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