La chiesa di Santa Maria di Uta
Appena fuori dal centro di Uta, ricompresa
all'interno di grazioso cortile recintato, sorge la chiesa di
Santa Maria. Si tratta di un edificio religioso che costituisce
un esempio di arte romanica tra i più rappresentativi del territorio:
in un armonioso connubio tra stile provenzale e tosco-lombardo risale al
XII secolo. Il primo documento storico in cui ve ne si fa menzione ne
sancisce il passaggio di proprietà, dall’ordine degli ospedalieri
gerosolimitani, ai Cavalieri di San Giorgio de Alfama, per volontà del
sovrano Pietro IV d'Aragona, nel 1363.
Gli esterni
I conci in arenaria e calcare si alternano ad inserti marmorei e in
trachite lungo tutto il perimetro murario. La facciata è realizzata su
due ordini: il basamento comprende tre specchi sormontati da un un
timpano e una cornice con archetti pensili decorati al di sopra dei
quali si trova una bifora con un campaniletto a vela.
Gli interni
La struttura a tre navate, che sostituisce quella originaria a due
navate, sopperisce con i motivi architettonici alla carenza di altri
elementi decorativi alle pareti. Le arcate a tutto sesto che scandiscono
lo spazio, infatti, poggiano su capitelli fitomorfi fino all'abside
semicircolare.
La leggenda del pozzo
Secondo quanto tramandato dalla tradizione, all’acqua del pozzo nel
cortile vengono riconosciute virtù miracolose sin da quando un infermo,
su indicazione di "un cavaliere sconosciuto, gigantesco e nero",
dissetandosi a quello stesso pozzo, guarì. L’episodio viene celebrato
ogni 8 settembre in occasione della festa di Santa Maria, con un
pellegrinaggio.